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Questa pagina è stata volutamente dedicata a tutti gli Amici di Nave Ardito che oggi non sono più tra di noi, raccogliendo il desiderio di tutti noi, salutiamo con virtuale, ma caloroso abbraccio, tutte le famiglie dei nostri Amici, che sono passati a miglior vita e guardano noi dall'alto del cielo, sicuro che nei nostri momenti di riflessione sono e saranno sempre annoverati nei nostri pensieri come nostri cari.

Alfonso ZAMPAGLIONE

Si chiede a chi visita questa pagina di comunicare eventuali nominativi di Amici che non sono più tra di noi

NIHIL OBEST

Ammiraglio di Squadra SERGIO MAJOLI

27 Novembre 1926 - 29 Dicembre 2007

Sergio Majoli è nato a Napoli. Dopo aver frequentato l'Accademia Navale fra il 1944 ed il 1947, ha prestato servizio sulla corvetta Folaga in qualità di ufficiale di rotta e comunicazioni. Nel 1956 ha conseguito la specializzazione in artiglieria e in qualità di direttore del tiro ha prestato servizio sugli incrociatori Duca degli Abruzzi e Montecuccoli; è stato inoltre insegnante di artiglieria e tiro presso l'Accademia Navale. Nei gradi da tenente di vascello a capitano di fregata ha comandato il dragamine DV 412, le corvette Crisalide e Scimitarra, la 74^ e la 57^ Squadriglia Dragamine. E stato successivamente Sottocapo di Stato Maggiore della 2a Divisione Navale e, nel grado di capitano di vascello, comandante del cacciatorpediniere lanciamissili Ardito e della 7^ Squadriglia Fregate e Capo di Stato Maggiore della 1^ Divisione Navale. Dall'ottobre del 1978 al settembre 1980 è stato Capo dell'Ufficio Piani del 30° Reparto dello Stato Maggiore. Promosso contrammiraglio nel 1979, dopo essere stato Capo del 3° Reparto Piani e Operazioni dello Stato Maggiore Majoli ha comandato la 1^ Divisione Navale e il 12° Gruppo Navale (formato da Audace, Orsa e Vesuvio) in missione nel Mar Rosso e nel Corno d'Africa nell'ottobre-novembre del 1982. Dal gennaio 1983 al novembre 1985 è stato successivamente Capo di Stato Maggiore del Comando in Capo della Squadra Navale e del Comando NATO del Mediterraneo Centrale e Sottocapo di Stato Maggiore della Marina. Promosso ammiraglio di squadra nel maggio 1984, Majoli ha ricoperto l'incarico di Comandante in Capo della Squadra Navale e del Mediterraneo Centrale e di Vice Presidente del Consiglio Superiore delle Forze Armate sino al gennaio 1987. Dal febbraio 1987 al marzo 1988 è stato Comandante in Capo del Dipartimento MM del Basso Tirreno e delle Forze Navali Alleate del Sud Europa e Presidente della Sezione Marina del Consiglio Superiore delle Forze Armate. Dal 10 aprile 1988 al 27 novembre 1989 ha ricoperto l'incarico di Capo di Stato Maggiore della Marina. Durante il suo mandato è stata approvata la legge istitutiva dell'Aviazione Navale. L'ammiraglio Majoli è insignito delle onorificenze di Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana e di Commendatore della Legione al Merito degli Stati Uniti.  

Esequie dell’Ammiraglio di Squadra Sergio Majoli Intervento del  CAPO DI STATO MAGGIORE DELLA MARINA MILITARE
Ammiraglio di Squadra Paolo La Rosa

Roma, 2 gennaio 2008 La Marina rende il suo saluto all’Ammiraglio Majoli e onora la memoria di uno dei suoi uomini più stimati. La Sua scomparsa colpisce la Forza Armata: l’Istituzione, i Compagni di corso, la grande famiglia dei marinai. E colpisce personalmente mogli di noi, soprattutto i familiari. La famiglia, per Lui, veniva prima di ogn’altra cosa. Ai figlioli, Maria Teresa, Barbara, Giorgio, ed ai parenti tutti ci stringiamo in un abbraccio affettuoso, nel ricordo di un uomo di valore e di valori. Era legato intimamente alla Marina, di famiglia marinara, di tradizione marinara, quella che si arricchisce nel tempo di esempi come il Suo. Una carriera luminosa. In 45 anni, dall’ingresso in Accademia nel 1944, al termine del suo servizio attivo nel 1989, ha vissuto la Marina della seconda metà del Novecento. Un periodo difficile, dalla ricostruzione postbellica alla “guerra fredda”, alla caduta del bipolarismo. Di quelle tappe epocali aveva un discernimento lucido, così come di tutta la storia della Marina, di cui era attento cultore. Guardava con pari interesse al passato ed al futuro. Anche negli ultimi anni, ha sempre mantenuto un’aggiornata visione del mondo militare. Ancora dal suo letto mi chiedeva dell’evoluzione dei bilanci, dei processi di trasformazione, della configurazione dello strumento navale. Aveva un carattere forte, amore per la precisione e l’essenza delle cose, che gli veniva dalla formazione di artigliere. Certo severo, rigoroso, ma ben più si manifestava persona di cristallina onestà morale ed intellettuale, di nobiltà d’animo e di stile misurato e signorile, appassionato interprete della professione di Ufficiale, soprattutto di Comandante. Tanti i Suoi comandi, di unità e di complessi navali. Fra gli altri, Nave Ardito, la 1ª Divisione e la Squadra Navale. Poi gli alti comandi Nazionali ed Alleati: il Mediterraneo Centrale, il Dipartimento di Napoli, le Forze Navali Nato del Sud Europa. Infine, a coronamento di uno straordinario percorso professionale, il comando della Marina, per un periodo intenso di un tempo ormai lontano, ma non dimenticato. Ricordiamo le sue ansie nel disegnare il ruolo della Forza Armata, le sue attenzioni agli aspetti operativi ed a nuove soluzioni organizzative, i suoi richiami all’identità ed alla valenza della Marina. A tanti di noi qui presenti, agli amici, riservava un rapporto genuino e solido. Ricordiamo i suoi racconti di una vita sul mare, vorrei dire per il mare. Ne parlava senza enfasi e trasmetteva esperienza, saggezza, equilibrio. A noi sembra, nel nostro lavoro, di continuare la Sua opera. Poi c’era la sua grande passione, la montagna, Sua ispiratrice, come il mare, di grandi valori: la generosità, la tenacia, la tecnica. Amava la montagna, almeno quanto il mare. Era sorprendente che là, sui monti, parlasse di mare, quasi solo di mare e di navi. Mi aveva narrato le Sue arrampicate, dato i Suoi appunti, elargito consigli; mi aveva guidato su quelle stesse vie alpine dove mi ha raggiunto la ferale notizia. Dal mare, alle montagne ed ora al cielo. Che sia approdato al porto della vita o che abbia raggiunto la vetta più alta appartiene ai grandi misteri dell’esistenza. Per noi, l’Ammiraglio Majoli si è solo allontanato, con la discrezione e la dignità che Gli appartenevano, anche nella sofferenza degli ultimi tempi. Ci lascia una testimonianza di vita che quanti Lo hanno conosciuto serberanno nel cuore e che Gli varrà sempre il rispetto e la gratitudine della Marina Militare.

 



AMMIRAGLIO DI SQUADRA
VITTORIO MARULLI

Vittorio Marulli è nato a Roma il 16 settembre 1922; entrato in Accademia nel 1939, ne è uscito nel febbraio 1942 col grado di guardiamarina. Durante l'ultimo conflitto mondiale ha prestato servizio sulla corazzata Vittorio Veneto quale ufficiale sottordine è successivamente sulla torpediniera Orsa quale direttore del tiro. Dal 1966 al 1970 ha diretto l'allestimento dell'incrociatore lanciamissili Vittorio Veneto, divenendone poi, nel grado di capitano di vascello, il primo comandante. Successivamente ha ricoperto fino al 1972 l'incarico di Capo Ufficio Operazioni del 30 Reparto dello Stato Maggiore Marina. Promosso contrammiraglio nel dicembre 1972, Marulli fu assegnato allo Stato Maggiore Difesa quale Capo Ufficio del Capo di Stato Maggiore. Nel periodo aprile 1975 settembre 1976 è Stato Capo di Stato Maggiore del Comando in Capo della Squadra Navale e del Mediterraneo Centrale, e nell'anno seguente ha comandato la 1a Divisione Navale; dal novembre 1977 al dicembre 1978, nel grado di ammiraglio di divisione, è stato Ispettore per l'allestimento delle unità di nuova costruzione presso lo Stato Maggiore della Marina. Promosso ammiraglio di squadra, dal dicembre 1978 al settembre 1980 ha ricoperto l'incarico di Comandante in Capo del Dipartimento MM dello Jonio e del Canale d'Otranto e, in seguito, quello di Presidente del Centro Alti Studi per la Difesa. Dal settembre 1981 al gennaio 1984 è stato Comandante in Capo della Squadra Navale e del Mediterraneo Centrale, e dal 7 febbraio 1984 al 15 ottobre 1985 Capo di Stato Maggiore della Marina. In questo incarico egli ha svolto un ruolo particolarmente rilevante nel sostenere e promuovere la questione dell' Aviazione Navale; è stato infatti sotto la sua direzione e sotto il suo costante stimolo che l'argomento è stato portato all'attenzione delle autorità politiche, sino a sfociare in un disegno di legge governativo. L'ammiraglio Marulli è insignito di due Croci al Merito di Guerra e dell'onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

L'ammiraglio Vittorio Marulli è morto a Roma il 19 marzo 2000.



AMMIRAGLIO DI SQUADRA
GIASONE PICCIONI

Giasone Piccioni, nato a Muccia (Macerata) il 27 ottobre 1923, è entrato in Accademia nel 1941 ed è stato nominato guardiamarina nel 1944; nel corso della guerra è stato imbarcato sulla corvetta Pellicano. Da tenente di vascello ha comandato i dragamine Totano e Tellina, mentre le successive destinazioni lo hanno portato su Vittorio Veneto, Andrea Doria, Garibaldi, Duca degli Abruzzi, Carabiniere, Centauro, Gabbiano, Impetuoso e Impavido. Da ufficiale superiore Piccioni ha comandato la 1^ Squadriglia Corvette e l'incrociatore lanciamissili Vittorio Veneto, e ha poi ricoperto l'incarico di Sottocapo di Stato Maggiore del Comando in Capo della Squadra Navale e del Mediterraneo Centrale.  Promosso contrammiraglio nel 1975, è stato capo del 3° Reparto Piani e Operazioni dello Stato Maggiore Marina, ha comandato il 6° Gruppo Navale (formato dal cacciatorpediniere Ardito e dalla fregata Lupo) in crociera di rappresentanza intorno al mondo e ha retto il Comando Sommergibili fino al novembre 1981. Successivamente è stato Vice Direttore Generale del Personale della Marina Militare e Capo di Stato Maggiore del Comando in Capo della Squadra Navale e del Mediterraneo Centrale. Dopo aver ricoperto la carica di Direttore Generale del Personale MM ed essere stato promosso al grado di ammiraglio di squadra, Piccioni ha assunto il comando della Squadra Navale del Mediterraneo Centrale; dall'ottobre 1984 al novembre 1985 è stato quindi Comandante in Capo del Dipartimento MM del Basso Tirreno e delle Forze Navale Alleate del Sud Europa. Dal 16 novembre 1985 al 31 marzo 1988 è stato infine Capo di Stato Maggiore della Marina, incarico nel quale si è distinto fra l'altro per aver saputo mettere fine al contenzioso con l'Aeronautica Militare in merito alla costituzione dell'Aviazione Navale. L'ammiraglio Piccioni è insignito di due Croci al Merito di Guerra ed è Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

L'ammiraglio Giasone Piccioni è morto a Roma il 15 ottobre 2002.



AMMIRAGLIO DI SQUADRA
FILIPPO RUGGIERO

Filippo Ruggiero, nato a Bari il 14 febbraio 1929, ha frequentato l'Accademia Navale dal 1946 al 1949, uscendone col grado di aspirante guardiamarina. Promosso tenente di vascello nel 1955 e capitano di corvetta nel 1962, laureato in ingegneria, è stato imbarcato su diverse unità della Squadra Navale con incarichi nell'ambito del servizio telecomunicazioni e di comando, su unità minori e sommergibili, alternando gli incarichi a bordo con altri a terra presso lo Stato Maggiore Marina e il Comando delle Forze Alleate del Mediterraneo, prima a Malta e poi a Napoli. Dal 1971 al 1972 ha comandato, nel grado di capitano di fregata, la fregata Alpino; promosso capitano di vascello nel gennaio 1974, ha comandato l'incrociatore Caio Duilio prima di essere assegnato al Comando in Capo della Squadra Navale con l'incarico di Sottocapo di Stato Maggiore. Contrammiraglio dal gennaio 1980 e dal successivo settembre fino al gennaio 1983 Ruggiero ha comandato l'Accademia Navale dalla quale nel luglio 1981 è stato celebrato il 1° centenario e, dal febbraio 1983 al giugno 1984, la 1^ Divisione Navale. Dal giugno 1984 al settembre 1985 è stato Capo di Stato Maggiore del Comando in Capo della Squadra Navale e del Mediterraneo Centrale; promosso ammiraglio di squadra nel luglio 1985, dal dicembre dello stesso anno al gennaio 1987 è stato Sottocapo di Stato Maggiore della Marina e, dal gennaio 1987 al settembre 1988, Comandante in Capo della Squadra Navale e del Mediterraneo Centrale. Comandante in Capo del Dipartimento MM del Basso Tirreno e delle Forze Navali Alleate del Sud Europa fino al novembre 1989, Ruggiero ha ricoperto l'incarico di Capo di Stato Maggiore della Marina dal 28 novembre 1989 al 15 febbraio 1992, nel periodo di massimo impegno della Forza Armata chiamata ad offrire il proprio contributo all'intervento nel Golfo Persico. L'ammiraglio Ruggiero è insignito delle onorificenze di Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana, di Commendatore della Legione al Merito degli Stati Uniti e di Ufficiale della Legion d'Onore francese, medaglia d'oro della Croce Rossa Italiana nonché della Croce commemorativa della missione militare in Libano.

L'ammiraglio Filippo Ruggiero è morto a Roma il 25 agosto 2014.

 

 Ammiraglio di Squadra Antonio CAMARLINGHI

05 Luglio 1933 - 01 Maggio 2005

Ammiraglio di Squadra Raffaele CARUSO

(Gaeta 17.5.1954 – Augusta 4.10.2019)

Ammiraglio di Squadra Gianfranco BATTELLI

(La Spezia 5.9.1937 - Roma 20.3.2022)

Ammiraglio di Divisione GianPaolo  MISSANA

Ammiraglio di Squadra Giovanni MORO

03 Agosto 1922 - 04 Ottobre 2009

Nato ad Alessandria

Dopo le scuole medie superiori è entrato nell'Accademia di Livorno.

Ha frequentato i corsi Normali e quello superiore per Ufficiali di Stato Maggiore.

Ha conseguito la specializzazione in Telecomunicazioni, e quella superiore in Crittografia.

Ha frequentato l’Istituto di Guerra Marittima.

Nei quarant’anni di servizio effettivo in Marina ha ricoperto i seguenti principali incarichi.

A bordo:

-         Comandante in 2ª dell’Incrociatore Andrea DORIA;

-         Comandante della Fregata ALDEBARAN;

-         Comandante del Cacciatorpediniere ARDITO;

-         Comandante della 3ª Divisione Navale.

A terra:

-         Capo dell’Ufficio Crittografico della Marina Militare;

-         Capo del SIOS – Marina (2° Reparto dello Stato Maggiore);

-         Capo dell’UCIS (Ufficio Collegamento Informazioni e Sicurezza)dello Stato Maggiore della Difesa.

Lasciato il servizio da Ammiraglio di Squadra, ha continuato i suoi studi in campo crittografico; della Teoria dei numeri; della analisi Indeterminata.

I principali risultati conseguiti – pubblicati e presentati in importanti convegni scientifici, anche a livello internazionale – sono relativi agli argomenti qui di seguito elencati (pubblicazioni e convegni, per brevità non sono riportati).

Inizio anni 1990 - Dimostrazione del famoso ultimo teorema di Fermat.

Fine anni 1990 – Decodifica – Interpretazione del “Codice Alessandrino”, manoscritto di due pagine alfanumeriche del XII/XIII secolo, conservato presso la Biblioteca Alessandrina della Sapienza di Roma.

Inizio del 2000 – Realizzazione del “Codice” Calendario Perpetuo per la datazione della Pasqua con i calendari Giuliano e Gregoriano, a partire dall’Anno 1 d.C. .

Anno 2003 – Sviluppo – interpretazione della crittografia contenuto nel “Quadrato Magico” (di Pompei) del I sec. d. C.

Ammiraglio di Squadra Filippo PASCALI

07 Luglio 1942 - 16 Aprile 1996

Ammiraglio di Squadra Fiorenzo ROSSO

18 Novembre 1927 - 05 Ottobre 2012

Ammiraglio di Squadra Filippo RUGGIERO

14 Febbraio 1929 - 25 Agosto 2014

L'Ammiraglio Filippo Ruggiero, ha frequentato l'Accademia Navale dal 1946 al 1949, uscendone col grado di aspirante guardiamarina.
Promosso tenente di vascello nel 1955 e capitano di corvetta nel 1962, laureato in ingegneria, è stato imbarcato su diverse unità della Squadra Navale con incarichi nell'ambito del servizio telecomunicazioni e di comando, su unità minori e sommergibili, alternando gli incarichi a bordo con altri a terra presso lo Stato Maggiore Marina e il Comando delle Forze Alleate del Mediterraneo, prima a Malta e poi a Napoli.

Dal 1971 al 1972 ha comandato, nel grado di capitano di fregata, la fregata Alpino; promosso capitano di vascello nel gennaio 1974, ha comandato l'incrociatore Caio Duilio prima di essere assegnato al Comando in Capo della Squadra Navale con l'incarico di Sottocapo di Stato Maggiore.

Contrammiraglio dal gennaio 1980 e dal successivo settembre fino al gennaio 1983 Ruggiero ha comandato l'Accademia Navale dalla quale nel luglio 1981 è stato celebrato il 1° centenario e, dal febbraio 1983 al giugno 1984, la 1^ Divisione Navale. Dal giugno 1984 al settembre 1985 è stato Capo di Stato Maggiore del Comando in Capo della Squadra Navale e del Mediterraneo Centrale; promosso ammiraglio di squadra nel luglio 1985, dal dicembre dello stesso anno al gennaio 1987 è stato Sottocapo di Stato Maggiore della Marina e, dal gennaio 1987 al settembre 1988, Comandante in Capo della Squadra Navale e del Mediterraneo Centrale.

Comandante in Capo del Dipartimento MM del Basso Tirreno e delle Forze Navali Alleate del Sud Europa fino al novembre 1989, Ruggiero ha ricoperto l'incarico di Capo di Stato Maggiore della Marina dal 28 novembre 1989 al 15 febbraio 1992, nel periodo di massimo impegno della Forza Armata chiamata ad offrire il proprio contributo all'intervento nel Golfo Persico.

L'ammiraglio Ruggiero è insignito delle onorificenze di Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana, di Commendatore della Legione al Merito degli Stati Uniti e di Ufficiale della Legion d'Onore francese, medaglia d'oro della Croce Rossa Italiana nonché della Croce commemorativa della missione militare in Libano.

 

Messaggi:

 

Il Capo di Stato Maggiore della Difesa - Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli

 

A nome suo personale e delle forze armate, ha espresso ai familiari dell’ammiraglio di squadra Filippo Ruggiero sentimenti di profondo cordoglio e affettuosa vicinanza. Già capo di stato maggiore della marina militare egli ha rappresentato la più esemplare figura di fedele servitore delle istituzioni e di guida illuminata ed esperta.

Ammiraglio Pier Paolo RAMOINO

Ammiraglio Silvio Vratogna

Contrammiraglio Isidoro FUSCO

Contrammiraglio Giuseppe FERRARESI

Contrammiraglio Sergio LUCIANI

IL MESSAGGIO DI RINGRAZIAMENTO DELLA FIGLIA VERONICA

Cari amici di Nave Ardito,

Era mio padre. Era nostro padre. Era un ufficiale e soprattutto un gentiluomo. Mi ha insegnato le cose che so, mi ha fatto essere la persona che sono. Mi ha fatto girare il mondo come lui aveva già fatto con voi nel bellissimo “giro” che ricordava sempre, mi ha reso migliore ogni giorno!

Sono orgogliosa di essere sua figlia, perché lui è stato il miglior padre.

Ringrazio sentitamente per il calore ricevuto.

Veronica Luciani

Contrammiraglio Enrico ROSSI

PIEVE DEL CAIRO 9 GIUGNO 1931 - ROMA 15 SETTEMBRE 2019

Contrammiraglio Valter SANTORO

Capitano di Vascello Alberto AGATONE

Capitano di Vascello Domenico PILOLLI

Capitano di Vascello Teodorico QUINTO

Capitano di Vascello Stefano SFERRA

Capitano di Fregata Donato Lucio Giuseppe ARACHI

     

Capitano di Fregata Mario PEZZULLO

 

Capitano di Fregata Carlo LORUSSO

Capitano di Corvetta Roberto CELLAI

Capitano di Corvetta Domenico DELL’AGLIO

Capitano di Corvetta Francesco SORRENTINO

Capitano di Corvetta Giovanni MAZZA

Tenente di Vascello Luigi GROSSI

Tenente di Vascello Franco SCOPIGNO

Sotto Tenente di Vascello Alessando BOLONDI

Maestro Rinaldo DEGANO

Classe 1922,  arruolatosi nell’anno 1941 presso Maridepo Venezia, ha quindi iniziato a prestare servizio in qualità di RT, sulle navi Vittorio Veneto - Eugenio di Savoia - Garibaldi - Legionario - Eritrea - sul sommergibile Benedetto Brin - ed ancora Maridepo Taranto - Maripiazza Taranto e per ultimo, nuovamente su nave Eritrea dalla quale si congedava con il grado di 2° Capo  guadagnandosi nel corso della ferma numero tre Croci al Merito di guerra, le onorificenze della Campagna d’Africa Orientale, delle Campagne di Guerra 1942,1943,1944,1945 e la Dichiarazione Integrativa per i Combattenti della Seconda Guerra Mondiale.  Passato con l’Amministrazione immediatamente il dopoguerra, in qualità di Cameriere Marittimo, e, dopo ulteriori imbarchi sulle navi Legionario - Mitragliere - Granatiere - Grecale - Doria - Stromboli - Da Recco - Duca degli Abruzzi - Pioppo - Ontano - Platano - Alloro - Agave - Verdena - Astice - Porpora - Loto,  gli veniva conferito l’incarico di Maestro dell’Ammiraglio della Prima Divisione trascorrendo altri 16 anni,  alternandosi, su nave Doria - Ardito - Audace, e prestando servizio alla maggior parte di tutti quegli Ufficiali ed Ammiragli, che passando dalla Nostra Consacrata Nave, ne sono diventati cosiddetti “pezzi da novanta” ;  un breve “riposo” su nave Cavezzale, per poi passare gli ultimi tre anni di servizio su nave Vespucci dalla quale si ritirava per la meritata pensione, arricchendosi altresì della Medaglia d’Onore di Lunga Navigazione, della Onorificenza di Cavaliere, e, per i meriti conseguiti durante la Seconda Guerra Mondiale, il conferimento onorifico di Cavaliere della Patria (in base al D.M. 5945 del Ministero della Difesa) ...Pensione.

Deceduto nel Marzo del 2010

Aiutante Vincenzo BALZANO

Aiutante Gian Pietro CASTIGLIONI

Martinazzo

Aiutante Roberto MARTINAZZO

Aiutante Francesco PERLA

Aiutante Giuseppe TERSIGNI

Aiutante Francesco Paolo VERO

Aiutante Ulrico TALENTE

Aiutante Luigi VIVALDI

Aiutante Francesco VOLTERRANI

  

1° Mrs Lgt Eugenio CAIAZZA

  

1° Mrs Lgt. Francesco CAPOMASSI

1° Mrs Lgt. Matteo D'ANGELO

1° Mrs Lgt. Graziano FAVILLI

1° Mrs Lgt. Giulio GIANNANGELI

1° Mrs Lgt. Mauro GIANNINI

1° Mrs Lgt. Dino PETROSINO

1° Mrs Lgt. Gesuino TESSUTI

RINGRAZIAMENTI

1° Mrs Tommaso DI FIORE

1° Mrs Giuseppe FANIZZI

1° Mrs Gennaro NESTOVITO

1° Mrs  Gaetano SAVASTANO

C° 1ª cl. Renzo ANTONINI

C° 1ª cl. Piero BERARDI

C° 1ª cl. Franco DE BELLIS

C° 1ª cl. Alessandro COLLI

C° 1ª cl. Antonio DE FILIPPIS

 

C° 1ª cl. Mario DEL PRINCIPE

 

C° 1ª cl. Silvio DI NINO

C° 1ª cl. Roberto FREZZA

C° 1ª cl. Michele MARTELLA

C° 1ª cl. Virgilio MOTTA

C° 1ª cl. Saverio RAGNO

C° 1ª cl. Bruno SENES

C° 1ª cl. Sergio TIVOLI

C° 2ª cl.  Lucio BUCCIOL

C° 2ª cl. Luigino CANDOTTI

C° 2ª cl. Giovanni CANI

C° 2ª cl. Renato CUCCU

C° 2ª cl. Claudio DURISOTTI

C° 2ª cl. Piero DONA

C° 2ª cl. Francesco SORRENTINO

C° 3ª cl. Vincenzo ADAMO

C° 3ª cl. Aldo BRAIDOTTI

C° 3ª cl. Giuseppe SANTOIANNI

2° C° Antonio CANESTRI

2° C° Giuseppe DELL'OLIO

N. 08.10.1951 D. 02.09.2004

Salve al gruppo di nave Ardito, colui che scrive è il figlio di Giuseppe Dell’Olio che purtroppo non c’è più dal 2004, scoperto questo sito dedicato a Nave Ardito, dove mio padre a prestato servizio dal 1° settembre 1974 al 31 dicembre 1975. Ho contatto del Sig. Zampaglione ho deciso di registrare i dati di mio padre con una sua foto meravigliosa di bordo affinchè resti vivo il suo ricordo.
Io sono Antonio, anch’io in marina, per tramandare la tradizione di famiglia, ringrazio l’organizzazione, un saluto!!!

2° C° Efisio MANUNTA

2° C° Vivenzio MARINI

2° C° Virgilio MOTTA

Sgt. Alfonso ANACLERICO

Sgt. Mauro ANDREOLI

24.01.1956 - 05.10.2021

Dalla Figlia Elena, uno scritto che Ezio Vinciguerra gli ha dedicato:

IL MARE di “Ezio” Vinciguerra

"Provate a fissare il mare e difficilmente riuscirete a dimenticarlo, provate a navigarlo e sarete per sempre suoi. Il silenzio irreale di una prora che fende il pelo dell’acqua rappresenta una sensazione unica che solo i veri amanti della vita riescono ad apprezzare pienamente. Sarà difficile trovare questo silenzio nella maestosa ed implacabile forza del mare in tempesta e dell’ira del vento, suo fedele alleato, che sembrano vogliano ricordarci quanto siamo piccoli nell’immensità degli elementi naturali che popolano il nostro pianeta.Lui, il mare, col suo mondo non del tutto esplorato, del suo essere tre volte tanto la terraferma, nella sua maestosa immensità, sembra quasi che ci ignori. No, non è così… non ci ignora, è troppo superiore per farlo.Cerca la nostra attenzione, il nostro rispetto e quale miglior modo di concederglielo se non sfidandolo su una qualsiasi imbarcazione. Andare per mare insegna a valutare le situazioni, ad affrontare i pericoli e a conoscere soprattutto se stessi. Andare per mare è il giusto modo per crescere e trovare quell’equilibrio che la frenesia della società moderna ci impedisce molto spesso di raggiungere.Andare per mare educa al rispetto ed insegna a non sottovalutare niente.Chi va per mare questo lo sa, conosce i sacrifici, i rischi, le gioie ma anche le sofferenze ed è per questo che chi va per mare ama la vita: l’unica vera “ancora di salvezza”. C’è un elemento che unisce i continenti della terra ed i suoi abitanti: il mare. In ogni essere vivente c’è un calore che permane e non scappa, si trova in ognuno di noi ed è questo calore che riesce coniugare anima e vita.Il miglior modo per sprigionare questo calore è la parola.Il miglior mezzo di comunicazione è il “contatto umano” tra soggetti apparentemente diversi. Il mare, forse da sempre, è ed è stato, il canale preferenziale per stabilire questo “contatto”; per far avvicinare i popoli della terra."

Sgt. Anton Maria ARMELLINI

 

Sgt. Francesco CAPOCEFALO

11 febbraio 1965 - 14 gennaio 2023

 

Sgt. Antonio CASTELLANO

Sgt. Guglielmo CAUCCI

Sgt. Lucio COPPOLA

Sgt. Mario CARTA

Sgt. Cosimo FRAZZICA

Sgt. Carlo FUSCO

Sgt. Giorgio GATTI

Sgt. Eliano GRITTI

Sgt. Giuseppe LA ROCCA

Sgt. Antonino LO GRANDE

Sgt. Vincenzino MURANO

Sgt. Tonino MOTZO

Sgt. Gian Giuseppe Francesco MUREDDU

Sgt. Tonino SINI

Sgt. Carlo REGONESI

Sgt. Ugo TIRALONGO

Sgt. Armando TOMACCHIO

  

 Sgt. Danilo VEZZA

   

Consegna del quadro con la dedica del comitato e le firme degli Amici di Nave Ardito alla Sig.ra Maria VEZZA

Marinaio Meccanico Giuseppe ARDITO

 

Marinaio Nocchiere Claudio BARBASELLI

Marinaio ZCH Claudio BELTRAMI

Marinaio Elicotterista Loris ERMACORA

Marinaio Michele PARASCANDALO

Marinaio M/TO Roberto PICCIONI

Marinaio Panettiere Vincenzo SOLITO

Nave Ardito Leva 79/80

Consegnato al cognato Carmine MANTINI, la lettera del comitato,

la sciarpa e il berretto da marinaio (desiderio di Vincenzo) per l'ultimo saluto

RINGRAZIAMENTI

Sono Carmine MANTINI, cognato di Vincenzo Solito, volevo farvi giungere i ringraziamenti per la vostra vicinanza in questo momento di estremo saluto al caro Vincenzo, dalla moglie Luisa, i figli Rosa e Giuseppe, i fratelli Mariella Lino Marcello Tonino e Tiziana, i genitori Giuseppe e Rosa MARAGLINO.

Un grazie particolare ad Alfonso Zampaglione che è riuscito in breve tempo a farmi mettere in contatto con le Istituzioni per esaudire l’ultimo volere di Vincenzo, “fargli avere la presenza di marinai, la sciarpa degli Amici di Nave Ardito e il berretto da marinaio”, questo prima che salpasse per l’approdo eterno, portandosi con se i simboli a cui era tanto legato.

In questo momento così triste ravvedendo nella vostra presenza istituzionale è stato durante i funerali, motivo di orgoglio per il caro Vincenzo passato a miglior vita.

La Cerimonia così organizzata, con la presenza dell’Associazione Marinai d’Italia, ha generato in tutto il paese di Massafra motivo di grande commozione per la perdita del nostro Caro Vincenzo peraltro molto conosciuto per il tipo di attività che svolgeva.

Finalmente la Nave Ardito dopo aver ritrovato anche il nostro marinaio Vincenzo potrà accompagnare i nostri defunti a miglior vita insieme al suo disarmo.

Marinaio Nocchiere Vincenzo TUMMINIA