ANTONIO IERI &
OGGI
Libro degli ospiti
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4ª
CONFERENZA - Anno 2017 - Museo Storico Militare - Catanzaro
3ª
CONFERENZA - Anno 2014 - Liceo Classico PITAGORA - Crotone
5ª
Mostra - Anno 2013 - Sacrario delle Bandiere delle Forze Armate -
Vittoriano, Roma
La
Quinta Mostra dei Crest di Antonio ZINGALI
ARTICOLO GIORNALE WEB
IL VITTORIANO
Dopo la Prima Guerra Mondiale, le Nazioni che
vi avevano partecipato vollero onorare i sacrifici e gli eroismi
delle collettività nella salma di un anonimo combattente caduto con
le armi in pugno. L'idea di onorare una salma sconosciuta risale in
Italia al 1920 e fu propugnata dal Generale Giulio Douhet. Il
relativo disegno di legge fu presentato alla camera italiana nel
1921. Approvata la legge, il Ministero della guerra diede incarico
ad una commissione che esplorò attentamente tutti i luoghi nei quali
si era combattuto, dal Carso agli Altipiani, dalle foci del Piave al
Montello; e l'opera fu condotta in modo che fra i resti raccolti ve
ne potessero anche essere di reparti di sbarco della Marina. Fu
scelta una salma per ognuna delle seguenti zone: Rovereto, Dolomiti,
Altipiani, Grappa, Montello, Basso Piave, Cadore, Gorizia, Basso
Isonzo, San Michele, tratto da Castagnevizza al mare. Le undici
salme, una sola delle quali sarebbe stata tumulata a Roma al
Vittoriano, ebbero ricovero, in un primo tempo, a Gorizia, da dove
furono poi trasportate nella Basilica di Aquileia il 28 ottobre
1921. Qui si procedette alla scelta della salma destinata a
rappresentare il sacrificio di seicentomila italiani. La scelta fu
fatta da una popolana, Maria Bergamas di Trieste, il cui figlio
Antonio aveva disertato dall'esercito austriaco per arruolarsi nelle
file italiane, ed era caduto in combattimento senza che il suo corpo
potesse essere identificato. La bara prescelta fu collocata
sull'affusto di un cannone e, accompagnata da reduci decorati al
valore e più volte feriti, fu deposta in un carro ferroviario
appositamente disegnato. Le altre dieci salme rimaste ad Aquileia
furono tumulate nel cimitero di guerra che circonda il tempio
romano. Il viaggio si compì sulla linea
Aquileia-Venezia-Bologna-Firenze-Roma a velocità moderatissima in
modo che presso ciascuna stazione la popolazione ebbe modo di
onorare il caduto simbolo. La cerimonia ebbe il suo epilogo nella
capitale. Tutte le rappresentanze dei combattenti, delle vedove e
delle madri dei caduti, con il Re in testa, e le bandiere di tutti i
reggimenti mossero incontro al Milite Ignoto, che da un gruppo di
decorati di medaglia d'oro fu portato a S. Maria degli Angeli. Il 4
novembre 1921 il Milite Ignoto veniva tumulato nel sacello posto
sull'Altare della Patria. Al Milite Ignoto fu concessa la medaglia
d'oro con questa motivazione: "Degno figlio di una stirpe prode e di
una millenaria civiltà, resistette inflessibile nelle trincee più
contese, prodigò il suo coraggio nelle più cruente battaglie e cadde
combattendo senz'altro premio sperare che la vittoria e la grandezza
della patria."
SACRARIO DELLE BANDIERE
Quando, nel 1878, morì
Vittorio Emanuele II, primo Re d’Italia, si decise di dedicargli un
monumento nazionale che avrebbe dovuto sorgere sul colle del
Campidoglio a Roma. Il Vittoriano fu inaugurato il 4 giugno 1911, in
occasione dei festeggiamenti per il 50° anniversario dell’Unità
nazionale. Dal 4 novembre 1921 vi è sepolta la salma di un caduto
ignoto che potesse rappresentare tutti i morti in guerra e che è
vegliata da un picchetto d’onore accanto ad una fiaccola che brucia
perennemente. Nel 1935 vi furono traslate dal Museo di Castel
Sant’Angelo le Bandiere di Guerra dei reparti disciolti
dell’Esercito, dell’Aeronautica e dei Corpi Armati dello Stato. Dal
1982 le aree in cui sono raccolte le Bandiere di Guerra di Esercito,
Aeronautica, Carabinieri e Corpi Armati dello Stato e le Bandiere di
Combattimento della Marina sono state unificate nel Sacrario delle
Bandiere delle Forze Armate. Ad oggi, presso il Sacrario sono
custoditi anche dei cimeli, relativi alle guerre, soprattutto
risorgimentali, a cui hanno preso parte le Forze Armate italiane.
Nel primo salone sono conservate 228 bandiere e 469 nel secondo. Al
piano inferiore trovano posto le bandiere e gli stemmi di
combattimento delle unità della Marina Militare.
Presso il Vittoriano nel
1961, in occasione del 100° anniversario dell’Unità nazionale, fu
inaugurato il Museo Sacrario della Marina Militare, comprendente
tutte le bandiere da combattimento delle navi italiane, un motoscafo
con armamento costituito da 2 siluri e alcune bombe di profondità,
denominato MAS 15, ed altri reperti storici significativi, come un
esemplare di siluro a lenta corsa, leggendario mezzo d'assalto usato
nella seconda guerra per azioni di sabotaggio contro navi nemiche
chiamato "maiale"
La Brochure
Le mostre sono state realizzate in occasione
dei Raduni degli Equipaggi di Nave Ardito. Riconoscimenti
sono pervenuti sia dal Comitato Amici di Nave Ardito, con un
Certificato di apprezzamento, sia da parte della Presidenza
Nazionale dell’ANMI di Roma (Amm. Paolo Pagnottella), con
due Attestati, di compiacimento per Meriti speciali e di
Merito e Ringraziamento per l'opera svolta.
Per info & contatti:
Antonio ZINGALI Cell. 327 5812108 – 328 3584428 E-mail :
azingali@libero.it
2ª
CONFERENZA - Anno 2013 - Liceo Classico PITAGORA - Crotone
4ª
Mostra - Anno 2012 - Castello Aragonese, Taranto
I
Crest di Antonio ZINGALI al
5° Raduno Equipaggi di Nave Ardito
1ª
CONFERENZA - Anno 2012- Istituto Superiore Trasporti e logistica -
Capitano di Corvetta Mario CILIBERTO - Crotone
3ª
Mostra - Anno 2011 - Accademia Navale, Livorno
I
Crest di Antonio ZINGALI al
4° Raduno Equipaggi di Nave Ardito
ALLOCUZIONI 4° RADUNO EQUIPAGGI DI NAVE
ARDITO - LIVORNO
I VIDEO
LE FOTO
2ª
Mostra - Anno 2010 - Circolo Sottufficiali Medaglia d’oro Giovanni
Agnes, La Spezia
I
Crest di Antonio ZINGALI al
3° Raduno Equipaggi di Nave Ardito
ALLOCUZIONI 3° RADUNO EQUIPAGGI DI NAVE
ARDITO - LA SPEZIA
1ª
Mostra - Anno 2009 - Castello di Carlo V, Crotone
La Mostra dei
Crest di Antonio ZINGALI
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