L’ARDITO NON PARTE
8 marzo 2018. L’Ardito non salpa!
Quando l’amico Zampaglione mi ha comunicato che la
partenza era in forse, la mia mente farneticante non ha
potuto fare a meno di fare alcune considerazioni.
L’Ardito non parte!
Forse Nettuno ha accolto la richiesta di una nave "orgogliosa"
che non vuol soccombere alla fiamma ossidrica, men che
meno in terra straniera, e ha scatenato la "tempesta
e i flutti" che più volte abbiamo invocato in
navigazione da quel ponte ad ogni ammaina bandiera.
L’aggettivo "orgogliosa" non è un titolo di superbia.
L’orgoglio che intendo deriva dalla preziosa attività
che questa splendida nave, grazie al suo equipaggio, ha
svolto nel corso degli anni.
Ha forgiato chi ci ha navigato, al servizio della
Marina, dell’Italia e di quanti nel mondo si sono posti
sotto la protezione della sua Bandiera.
Tutto questo senza mai risparmiarsi.
10 marzo 2018. L’Ardito non salpa!
Siamo qui in Arsenale, incuranti della pioggia, giunti
da ogni dove d’Italia, convinti di salutare la Nostra
Nave per l’ultima volta, ma la partenza è rinviata;
Nettuno non vuole!
Tra noi facce nuove e da sempre conosciute, tutti legati
da un affetto comune che si chiama Ardito, e un groppo
alla gola mi sale quando nell’aria vola sentito il
saluto alla voce nel triplice NIHIL OBEST.
L’Ardito è lì al Molo Lagora, da noi distante, legata
alla gemella, sbiadita nei colori e mutilata nelle
sovrastrutture; orfana in attesa di un affido crudele.
Sembrerebbe porci la domanda: "Ma cosa vi ho fatto di
male per meritarmi questo destino?"
Non ci ha fatto nulla, anzi, a volte siamo stati noi a
trattarla con poco riguardo: le abbiamo aperto la prua
contro un’onda, a volte l’abbiamo mandata a sbattere in
banchina, le abbiamo dato fuoco, sfinite le caldaie,
bloccate le pinne…, ma lei ha sempre resistito "più
forte del ferro che cinge le nostre navi".
Il destino iniziale di ogni nave è stare sopra l’acqua.
Il destino finale di una nave come l’Ardito dovrebbe
essere quello di stare sott’acqua.
Sarebbe come sapere dove una persona cara è seppellita e
non come un disperso senza riferimenti.
Confesso che più volte ho pensato che durante la sua
ultima navigazione succedesse qualcosa che ne provochi
l’affondamento al largo, magari con l’aiuto di qualcuno
dei NOSTRI che volesse emulare la MOVM Ferraro.
Ma questo lo posso solo pensare e non dire.
22 marzo 2018 ore 11:30 L’Ardito è salpato!
Ancora una volta è stato dato compimento alla storica,
miope ingratitudine di chi ci guida senza conoscere il
nostro mondo, guida che però è sempre stata prodiga nel
richiedere gli altrui sacrifici.
L’Ardito è comunque presente in ognuno di noi finché
avremo memoria, finché avremo vita. NIHIL OBEST!
22 marzo 2018 - SC MC 5/59 - Danilo
MINOLFI
Nave
Ardito verso la demolizione nel suo perenne ricordo.
Anche questa volta in occasione del
destino definitivo della Nave verso la sua demolizione
il Signor Nello Ghione ha messo in versi i sentimenti di
uno dell’Equipaggio con un saluto:
"La morte di Nave Ardito"
No, non
è la morte di Nave Ardito
: è il passaggio dalla concretezza
delle lamiere dello scafo, dell’alberatura fiera con le
sue antenne dei radar e della radio, delle tughe che
formano quell’avvio dolce ed affusolato delle
sovrastrutture, della prora tagliente, della poppa
adagiata sull’acqua; è il passaggio verso la sua
mitizzazione, ideale amore che trova spazio in tutti i
cuori dei componenti degli equipaggi che hanno
calpestato i suoi ponti, hanno vissuto stretti e sicuri
negli spazi di vita e di lavoro.
No, non
è la morte di Nave Ardito:
nella nostra mente resterà sempre la sua fotografia
mentre solcava i mari di tutto il mondo con il suo
movimento , un ballo sulle onde, un scroscio d’acqua che
dalla prora quasi immersa sale fino alla plancia per
ricordare ai marinai come la calma e la furia degli
elementi, da rispettare ma da dominare, siano i compagni
delle navigazioni nei giorni nuvolosi o assolati e nelle
notti che brillano in una profusione di stelle nel
bianco sentiero che il chiarore della luna traccia sulle
onde.
No, non
è la morte di Nave Ardito:
come dissi ad una riunione degli "amici di Nave Ardito",
le Unità militari alzano la Bandiera sull’asta di poppa
in porto, mentre in navigazione la Bandiera sale al
picco appena sotto la Fiamma, insegna del Comando; è per
noi impegno, diritto, dovere ricordare sempre la nostra
Nave con la Bandiera sventolante al picco sotto la
Fiamma di Lunga Navigazione.
NIHIL OBEST
15 aprile 2018 - Il Sesto
Comandante Enrico ROSSI
Il
saluto di Paolo ROMANO
Cari Amici, la Pasqua appena
trascorsa credo rimarrà nella memoria di tutti noi
perché in questi giorni l'Ardito ha lasciato
definitivamente l'Italia per il suo ultimo viaggio.
Forse molti (come me ) hanno
coltivato la speranza che fosse consegnata al mare per
darle la sepoltura che avrebbe meritato accanto ai
tanti Marinai d'Italia caduti per la difesa della nostra
Patria.
Le miserie
burocratico-contabili hanno invece voluto che la Nave
forse più amata nella storia della Marina Repubblicana
fosse destinata ad essere sbranata nei cantieri della
Turchia di Erdogan..
Sarebbe sin troppo facile
riconoscere nelle vicende di questa nostra Unità
suggestive consonanze con quelle della nostra Patria .
Ancora una volta e fino alla
fine l'Ardito assume valore di simbolo per quanti di noi assistono
con dolore e smarrimento alla distruzione della nostra
Terra.
Un forte abbraccio.
2 aprile 2018 - Il 4° Comandante in IIª
Paolo ROMANO
LA
CERIMONIA
Sabato 10 Marzo 2018 alle ore 12:00
Con le avverse condizioni meteo, si è svolta in Arsenale a
La Spezia sullo sfondo Nave Ardito, la cerimonia dell'ultimo
saluto a Nave Ardito prima della sua ultima navigazione
verso terre turche, Istanbul, per la sua rottamazione.
La
cerimonia ha visto la partecipazione di tantissimi Amici di
Nave Ardito, giunti da tutta Italia.
Il
programma stravolta dalla pioggia incessante giunta in La
Spezia, ha visto in un momento di tregua lo schieramento
degli intervenuti, la lettura della poesia di Nello Ghione,
poesia dedicata all'ultimo saluto di Nave Ardito, composta
in una notte !!!
La lettura
della preghiera del marinaio, a seguire, tra il silenzio dei
partecipanti e quello della banchina scali.
Infine il saluto alla voce, il boato che squarcia il
silenzio surreale creato dalla preghiera del marinaio
PER L'ARDITO
...NIHIL ...OBEST ...NIHIL ...OBEST
...NIHIL ...OBEST !!!!!!!!!
la
foto ricordo sullo sfondo Nave Ardito e l'applauso
scrosciante suggella la cerimonia di saluto a Nave Ardito
Viste le avverse condizioni meteo ci comunicano che l'Ardito
non parte, si attendono disposizioni future.
L'appuntamento al Circolo Sottufficiali per la foto ricordo
e il pranzo organizzato dal comitato.
Saluti ed auspici per il prossimo raduno a Roma.
NIHIL OBEST
Alfonso
Zampaglione